Massimo


 Massimo si lasciò cadere con un tonfo sordo sulla poltrona di pelle nera,aveva guidato per quasi 24 ore per andare a riprendersi quella cagnetta ingrata ed ora era stanco e furioso...con un gesto di stizza si tolse la cravatta e allentò il colletto della camicia,la luce che filtrava dall' unica finestra illuminava il corpo bianco e nudo di lei di un bagliore quasi sovrannaturale, intorno a loro la stanza giaceva in una silenziosa attesa,interrotta solo dai suoi singhiozzi,sommessi ed irrefrenabili... Massimo chiuse gli occhi cercando di recuperare calma e lucidità,nn le aveva parlato per tutto il viaggio ed ora l' unica cosa che desiderava era trovare il modo di cancellare quel momento dal loro percorso, proprio nn riusciva a capire come avesse potuto fargli questo, rompere così il loro patto...Voleva il suo dolore,sentirla piangere e supplicare per il suo perdono,per la sua pietà...si alzò in piedi e avvicinandosi a lei lentamente cominciò dapprima a slacciarsi e poi a sfilarsi la cinghia dai pantaloni del costosissimo vestito blu,un gesto meccanico, quasi involontario...si fermò per un attimo dietro di lei ad osservarla compiaciuto, nonostante il momento ed il sangue che gli ribolliva nelle vene adorava quella posizione,una delle prime che le aveva insegnato,la posizione del pentimento...nuda ,sulle punte,la fronte appoggiata al muro, così come i palmi delle mani ed i gomiti,le gambe divaricate,la schiena leggermente inarcata ed il sedere all' infuori...offerta ed esposta,sua...le poggiò una mano sulle natiche bianche e fredde,la cinghia arrotolata nell' altro pugno... sentì un brivido percorrerle la pelle,sapeva essere un misto di piacere e paura...

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